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Omaggio di Maria Teresa Liuzzo direttore della rivista di arte e cultura LE MUSE – ITALIA- all’artista venezuelano WILMER LUGO

WILMER LUGO: ARTISTA INCONFONDIBILE

Nasce il 19 dicembre 1956 a San Lorenzo Zulia in VENEZUELA. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo e principalmente in Francia, Caracas, Argentina, Iran, Cile, Germania, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia e hanno riscosso lusinghieri successi. Definirei la sua arte ”ARTE dell’inquietudine” dove si incontrano simboli particolari che vanno dalla maternità, al caos, alla natura. Il suo pensiero è plastico com’egli è stato definito, Artista plastico del pensiero; le sue opere rappresentano una umanità sconvolgente, ma vera. Colpisce, di questo artista, la naturalezza dei suoi dipinti che raccontano anche il mondo naïf. Vi si trovano anche richiami picassiani. L’opera ”Il Giardino” – tecnica olio su tela (140 x 105 cm) – mi ha colpito in modo particolare pur nella sua ”esposizione artificiale, di notte, apertura dell’obiettivo della camera media”. Siamo in presenza di un Artista nuovo, tutto da scoprire e nonostante i social ci allontanino dalla vita reale, egli rappresenta la memoria che mette e lascia radici indelebili laddove la vita frenetica e spesso vuota del virtuale, continua a strappare con forza brutale per trapiantarle al buio della solitudine o pietra tombale. Nel caso del nostro artista, anima e colori non saranno mai destinati all’oblio della dimenticanza, ma rimangono incastonati non solo in una cornice ma nel nostro sguardo che si commuove dinanzi a tanta bellezza. Opere che parlano con la memoria lontane dallo scetticismo umano e da un mondo robotico fatto di ombre, privo di sentimenti e d’amori, spenti e dimenticati. Le Opere dell’Artista Wilmer Lugo ci parlano, ci trasmettono vita, colori, sogni, ci fanno riflettere. L’Artista ha un patrimonio da esporre che diventa voce che parla. I suoi dipinti sono pensieri simili ad algoritmi ma poeticamente formati da gemme di parole colorate, sanguigne, come la corolla di un fiore da offrire, dove l’occhio si perde come il vento tra i rami degli alberi in un paradiso surreale, dove le forme sono parole, colori che trasmettono musica e poesia intessuti della stessa armonia. Auguro all’Artista i migliori successi e lunga vita, mentre concordo con il comune amico Viktor Permiakov che definisce le sue opere immortali. Ed io aggiungo: inconfondibili!

di Maria Teresa Liuzzo
(direttrice della rivista di Arte e Cultura Internazionale Le Muse)

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