Home Approccio Italo Albanese Il difficile percorso europeo d’Albania! Di Alban Daci*

Il difficile percorso europeo d’Albania! Di Alban Daci*

L’Albania rappresenta una antica civiltà occidentale europea ed è, senza dubbio, tra le culle dell’europeismo di oggi.

L’Albania, geograficamente, fa parte al continente europeo, e sempre si è battuta per i valori europei.

Dobbiamo sottolineare il fatto che l’eroe nazionale albanese, Giorgio Castriota Scandarbeg, ha combattuto per anni contro l’impero Ottomano, fermando il loro avanzamento verso il cuore dell’Europa.

Perciò, se oggi abbiamo una civiltà europea fondata sui valori cristiani, tutto questo è dovuto alla lotta di personaggi come l’eroe nazionale albanese.

Gli albanesi e l’Albania, oltre al destino della storia e delle vicende balcaniche, hanno avuto sempre un occhio di sguardo verso l’Occidebte e l’Europa.

Il Rianascimento Albaneze era un orientamento culturale, filosofico, intellettuale, ma soprattutto era di stampo occidentale ed europeo. La voglia degli albanesi è sempre stata quella di rompere il passato con l’Impero Ottomano e ritrovare la libertà di orientarsu verso l’Occidente.

Il periodo di occupazione ottomana per gli albanesi non è stato né una scelta, né un piacere, ma un periodo duro di sottomissione che ha avuto effetti disastrosi sulla identità europea d’Albania.

Dobbiamo sottolineare che gli albanesi sono un popolo che non ha mai accettato la sottomissione e hanno fatto di tutto per conservare l’identità nazionale, la lingua, i costumi e hanno sempre lottato per sentirsi naturalmente europei.

Anche gli accordi internazionali tra le grandi potenze dopo la Seconda Guerra Mondiale, hanno abbandonato al loro destino gli albanesi e hanno lasciato l’Albania sotto l’influenza comunista dell’Unione Sovietica.

L’Albania non meritava di essere abbandonata dall’Occidente per essere sottomessa dal Comunismo come stile di governo, e dall’Unipne Sovietica come influenza geopolitica.

Il periodo del Regime Comunista in Albania è stato un altro momento altamente buio della nazione: un periodo oscuro che ha lasciato il Paese fuori da ogni processo di integrazione euro-atlantica.

L’Albania a prescindere dal fatto che geograficamente era una nazione europea, non poteva fare parte nelle iniziative delle altre nazioni europee.

Dopo la caduta del Muro di Berlino, inizia anche la caduta a catena dei regimi comunisti che avevano governato molti paesi dell’Europa dell’Est, compresa anche l’Albania.

Gli anni ’90 sono anni anche di grandi cambiamenti, dove si naviga in mare mosso, riempito di payra, speranza, delusione e coraggio per acquistare la libertà di espressione, di pensiero, il pluralismo politico e soprattutto l’Albania coltiva il sogno di rompere le catene che avevano rinchiuso ingiustamente il proprio popolo.

L’Albania, anche se un piccolo paese, geograficamente parlando, vanta una storia ricca e molto importante per gli interessi geopolitici della Regione, ma anche per gli interessi europei.

All’inizio degli anni ’90 vediamo un’Albania poverissima, con gravi problemi sociali, politici e con una mancanza totale di esperienza democratica, sia come modelli spciale ma anche come modello di governo.

Oltre alle esigenze immediate che avevano gli albanesi, come quelle di prima necessità, il popolo guardava già all’inizio degli anni ’90 all’Europa come l’unica speranza.

Cosi nelle prime proteste, portate avanti principalmente dalla gioventù albanese nell’91, echeggiava nelle piazze di Tirana l’urlo “Libertà e Democrazia” e “Vogliamo l’Albania come l’Europa”.

Dopo la caduta del Regime, l’Albania inizia un periodo di transizione politico- istituzionale che continua tutt’ora. Insieme con la transizione, l’Albania inizia anche percorso di apertura con il mondo e soprattutto tenta di ristabilire le relazioni con gli Stati Uniti e con tutti i paese del Continente.

Il percorso dell”Integrazione europea d’Albania non è stato per niente facile e questo è dovuto sia al fatto che l’ombra del regime accompagnava la vita politico- sociale del paese, ma anche al fatto che le tracce del regime, lasciate per un lungo periodo di quasi 40 anni, erano cosi profonde che era molto difficile cancellarle definitivamente.

Dopo gli anni ’90, con l’arrivo del pluralismo politico, il paese è stato sorretto da diversi governi di destra e di sinistra: ma è un dato di fatto che i progessi più importanti per l’integrazione europea, il parse li abbia fatti quando era sotto i governi di destra.

L’Albania è diventata membro con pieni diritti della Nato sotto il governo di Berisha e sempre con Berisha da premier si è riuscito a godere anche della libera circolazione delle persone, facendo parte dell’Accordo Schengen.

Cosa vuol dire questo? Che la Destra dell’Albania rimane sempre non solo come una filosofia politica, ma anche come un modello di governo molto più vicino all’Europa, rispetto alla Sinistra, spettro del comunismo.

Dal 2013 sino a oggi Albania è di nuovo sotto governi di sinistra: ed è tornata nella gente la delusione totale sul rallentamento del processo d’integrazione europea del Paese.

L’Albania, sotto un governo di sinistra dal 2013 sin oggi, non è riuscita a fare passi concreti per la dua piena adesione nell’Ue.

Oggi la situazione dell’Albania è molto complicata; si è fatto un passo indietro rispetto gli anni di Berisha, sia dal punto di vista della situazione politico- istituzionale interna, ma anche dall’ottica dell’integrazione europea.

Il Presidente del Consiglio Edi Rama sta tenendo un atteggiamento positivo verso la Turchia di Erdogan. Questo atteggiamento è stato criticato da personaggi accademici come Philips, docente negli Stati Uniti nonché anche consigliere per il Dipartimento di Stato.

L’Orientamento di Edi Rama verso la Turchia e l’oriente è visto con grande preoccupazione dagli Stati Uniti e dai principali paese Ue.

L’Albania sta passando anche momenti difficili di natura politica ed istituzionale interna. Negli ultimi anni abbiamo avuto un aumento della coltivazione e del traffico della cannabis verso i paesi come l”Italia, ma non solo.

Il problema è che in queste attività criminali sono stati coinvolti strutture della Polizia di Stato e persino un ex Ministro degli Interni e anche il fratello del ministro attuale degli interni. Questi scandali hanno dato un colpo mortale all’immagine dell’Albania nei confronti dei paesi dell’Ue che devono dare il loro consenso per l’apertura dei negoziati dell’integrazione dell’Albania nell’Ue.

Il ruolo dell’opposizione e soprattutto del leader Basha è stata una dura lotta contro il fenomeno della criminalizzazione del Parlamento.

Grazie all’opposizione e degli atteggiamenti fatti dal leader Basha, molti deputati con precedenti penali pesanti che facevano parte del Gruppo Parlamentare del Partito Socialista hanno dovuto dimettersi. L’opposizione ha dato un contributo importante per la riforma della giustizia che è tuttora in corso.

Leader dell’opposizione Basha ha sottolineato molto volte l’orientamento europeo dell’Albania ma allo stesso tempo ha dichiarato che questo governo è il governo più antieuropeio che ha guidato l’Albania dagli ’90 ad oggi.

C’è da sottolineare, oltre ai problemi e alle sfide che ci sono, che gli albanesi rimangono profondamente pro europei e per una piena integrazione europea dell’Albania. Lo sguardo del presente e del futuro della gioventù albanese è sempre più verso l’Europa. L’Albania sogna unposyo nella Ue.

* Dottore in Scienze Internazionali e Diplomatiche

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