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Mancano infermieri in RSA, in arrivo i neolaureati da Tirana: ”Creato per loro un percorso virtuoso”

Mancano infermieri in RSA, in arrivo i neolaureati da Tirana:”Creato per loro un percorso virtuoso”
epa09679808 A nurse walks in the corridor of the ICU (Intensive Care Unit) of the Sharp Grossmont Hospital amid the coronavirus pandemic in La Mesa, East of San Diego, California, USA, 11 January 2022.

Una prima risposta alla carenza cronica di personale infermieristico nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie trentine, divenuta emergenza con la pandemia, soprattutto nelle Rsa, arriverà dall’Albania. Domenica 13 febbraio arriveranno in Trentino i primi sette neolaureati albanesi che saranno impiegati nelle strutture della cooperativa Spes.

Altri ne potrebbero arrivare in futuro, anche a favore di altri partner, spiega il referente del progetto Paolo Fellin (a sinistra nella foto) di Coop Vales: “Abbiamo chiesto all’assessore provinciale alla Cooperazione internazionale Mattia Gottardi di ripristinare canali di collaborazione con Tirana per sviluppare ulteriormente il progetto e farlo diventare sistema”.

Il progetto prende le mosse da lontano, da quando, su sollecitazione di un gruppo di operatrici albanesi in servizio nelle cooperative sociali, sono stati attivati e autofinanziati i primi corsi di operatori socio assistenziali (oss) riservati alle giovani donne, altrimenti escluse da progetti lavorativi, nella zona nord-est dell’Albania.

In particolare, si è rivelata efficace la relazione con l’università cattolica Nostra signora del buon consiglio di Tirana, istituto nato nel 2004 che ha attivato corsi di laurea di medicina e infermieristica in collaborazione con l’università Tor Vergata di Roma: titoli riconosciuti dallo Stato italiano e quindi spendibili anche nelle strutture sanitarie trentine.

“Ci tengo a sottolineare – ha precisato Fellin – che non facciamo intermediazione di manodopera né procacciamento di lavoro, ma creiamo un percorso virtuoso: loro vengono, verificano le opportunità, poi decidono. A tale scopo abbiamo costituito in territorio albanese una società no profit, la WeMi di Tirana, di cui è direttore l’avvocato Luigj Gjergji”.

Gli infermieri e le infermiere che arriveranno in Trentino avranno l’opportunità di lavorare, dopo un periodo di tirocinio, nelle sedi di Trento e Bolzano della cooperativa Vales; a Trento presso la Spes, la Curia e l’Opera Barelli; a Padova con la cooperativa Solidarietà.

“Auspico che nel prossimo futuro Tirana venga considerata un partner speciale – ha detto il rettore di Tirana padre Jerome Ndo Mih -. Il nostro primo rettore era un trentino, padre Ruatti originario della val di Sole”. Per l’assessore Gottardi si tratta di “una buona opportunità di cooperazione internazionale: l’Albania potrebbe essere uno dei primi territori per creare una collaborazione più stabile e un percorso più strutturato. Il progetto è valido, massima disponibilità”.

Redazione Nurse Times! Fonte: TrentoToday

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