Home Approccio Italo Albanese Venti di guerra in Europa. L’ Ucraina vittima o carnefice?

Venti di guerra in Europa. L’ Ucraina vittima o carnefice?

Di Fabrizio Rutigliano

Ormai da mesi si parla dei venti di guerra in Ucraina e delle possibili conseguenze per l’Europa.

Molti sono i punti di vista, c’è chi da ragione una
parte e chi l’altra, ma la verità?

Importante è sottolineare che in geopolitica non esiste ragione e torto come non esistono vittime da un lato e carnefici dall’altro ma entrambi i concorrenti sono sia carnefici che vittime.

Le uniche vittime di ogni guerra sono le popolazioni, l’economia e il pil, tutto il resto è “noia” direbbe qualcuno.

Analizzando il caso “Ucraina” possiamo veramente dire che essa è la povera vittima senza colpe?

Certamente chi attacca passa sempre per il cattivo mentre chi subisce è sempre considerata la povera vittima, ma è proprio così?

È facile per l’opinione pubblica individuare il buono e il cattivo, ma in geopolitica non è come nelle favole o nei film con un protagonista e un antagonista.

Certamente l’intervento armato di Putin ha messo lo stesso presidente Russo in una posizione non comoda, anzi sta facendo passare la Russia dalla parte del torto specie se si colpiscono siti civili.

Con questa aggressione a perderci non sono solo gli ucraini ma anche i russi, certamente Putin doveva scuotere la suspance che da troppi anni rodeva le varie parti dell’ Ucraina ma farlo così porterà più problemi alla causa russofona che benefici.

Oggi molti vedono questa guerra come un’ipotetica terza guerra mondiale, certo gioire no, ma da qui a parlare di terzo conflitto passa molto.

Sarà come accade in Georgia anni fa, quando la Russia intervenne ad aiutare la repubblica di Abkasia e il sud Ossezia.

Tutto durò poche settimane per poi congelare il problema.

Oggi le situazioni nel Caucaso permangono ma senza bombardamenti e guerre.

Penso che anche qui sarà lo stesso, come nel 2014 con la repubblica autonoma di Crimea allora parte dell’Ucraina.

Espresso il mio punto di vista passiamo ad analizzare la questione attuale attraverso un punto diverso da quello che gira.

Domanda? Siamo sicuri che l’Ucraina sia la vera vittima?

Siamo sempre sicuri che sotto l’immagine dell’agnello ucraino non si nasconde una volpe?
Intendo premettere una cosa a scanzo di equivoci visto che la gente vede le cose bianche e nere senza conoscere le situazioni.

Quando parlo di Ucraina e Russia intendo esclusivamente i governi e i politici, no le popolazioni.

Gli ucraini sono vittime come lo sono i russi.
Fatta questa premessa proseguo il mio dubbio è il mio punto di vista.

La crisi Ucraina ha inizio già nel lontano 2010 quando alle elezioni governative il paese si divise in due parti, da Kiev verso l’Europa vinse Yuscenko (leader del movimento arancione insieme alla donna più potente dell’Ucraina la Tymoshenko) e nelle regioni site da Kiev verso la Russia il leader Yanukovich (con il bicolore blu e nero).

Bene, da qui l’unità Ucraina iniziò a frantumarsi, la prima filoeuropea la seconda filorussa.
Yuscenko-Tymoshenko volevano un Ucraina membro della UE e della Nato mentre Yanukovich rappresentava l’Ucraina più vicina alla vecchia amica Russia.

Questa divisione non è solo ideologica, ma anche strutturale del paese Ucraina.

Le regioni occidentali dell’Ucraina sono abitati da ucraini ortodossi e cattolici, con un sistema produttivo prettamente agricolo o fatto da piccole e medie imprese e dove la lingua parlata è l’ucraino.

Ai confini occidentali dell’Ucraina poi ci sono due regioni (Volinja e Galizia) dove vivono minoranze nutrite di provenienza polacca, slave, slovacche etccc, insomma oggi tutti filo occidentali. Questa era la zona dove durante il conflitto mondiale era sotto controllo hitleriano e da dove provenivano molti volontari della SS. Dall’altra parte, da dopo Kiev fino ai confini russi (terre una volta sotto controllo stalinismo) vivono ucraini a maggioranza ortodossa, dove all’ucraino si parla anche il russo e dove c’è un’economia basata su grandi stabilimenti industriali stile sovietico.

Anche qui, all’ estremità di quest’altra parte dell’ Ucraina (andando verso la Russia) ci sono poi le regioni ormai famose, quella di Donensk e Lugansk. Qui vivono due milioni di russi e si parla esplicitamente la lingua russa.

In questo scenario nasce il tutto.

Assopita la questione per un periodo di tempo, nel 2014 scoppia la crisi di Crimea. La repubblica che per sbaglio si trovava in territorio ucraino con l’aiuto della minoranza russa decide di passare con la Russia attraverso un referendum, naturalmente obbiettivo del popolo di Crimea era e rimane l’indipendenza totale ma nessun paese dell’Europa la sostenne, solo la Russia.

Dunque dov’era l’Europa ?

Naturalmente la Russia per la posizione strategica della Crimea e per le basi militare russe li posizionate ne ha fatto un protettorato proficuo.

Da lì i gruppi filorussi di Donensk e Lugansk decidono di optare per l’indipendenza o per far parte della Russia.

Queste regioni favorevoli alla Russia decidono di lasciare l’Ucraina e dal 2014 ad oggi la questione è ancora irrisolta.

Non esiste nazione che nella propria costituzione non dica che l’integrità territoriale si può toccare, ma dobbiamo ricordare che le leggi e tutte le costituzioni sono fatte da uomini e no da divinità quindi esse possono essere modificate e come.
Naturalmente, siccome ognuno deve mostrare i muscoli verso chi le mette in discussioni nascono situazioni del genere.

Quindi, ritornando alla situazione di oggi, mi viene da pensare e dire cosa ha fatto l’Ucraina per impedire l’aggressione russa?

A mio avviso niente, anzi, secondo me voleva scatenare tale scenario per ricevere aiuti dall’occidente.

Sicura forse dalle promesse della Nato è da quelle della UE (che in caso di attacco l’occidente la verrà incontro) la povera cenerentola Ucraina ha solleticato troppo l’Orso Russo tanto da aspettare la zampata russa in qualsiasi momento e passando così dalla parte dell’aggredita viene aiutata e sostenuta. Obbiettivo?

Avere così un posto in Europa e nella Nato in pochi anni.

Perciò dico e ritengo opportuno che Europa e Nato non intervengano, come credo che sarà.
Alla fine chi uscirà con la schiena rotta sarà la politica Ucraina.

Se l’Ucraina voleva la pace poteva evitare di introdurre nel proprio territorio mercenari
filonazisti dall’estero e in campo politico poteva sedersi con le regioni secessioniste per lavorare ad una costituzione di tipo federalista.

Oggi facendo muro contro muro i politici ucraini hanno perso secondo me su tutti i campi.

Come andrà a finire? Secondo me niente Nato, niente Europa e niente Donensk e Lugansk.
Poveri ucraini, le vere vittime senza colpe.

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